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Dell'Olio Fiorentina

Anche se la stagione è appena cominciata è già crisi per la Fiorentina. La sconfitta con il Como, anche per come è arrivata, rischia di complicare molto il cammino di questa squadra e del suo allenatore. Occorrerà far quadrato per non far franare già tutto, perché le pressioni da oggi in poi diventeranno davvero tante.  

Buio pesto, dopo un buon primo tempo con Fazzini, Mandragora e Nicolussi. Poi gradualmente è cambiato tutto e con dentro Fagioli e Sohm il crollo. E Pioli non può non avere responsabilità in questo mezzo disastro. I problemi sono tanti, la Fiorentina sembra una squadra triste e senza anima, non da qualche giorno, ma dall'inizio delle gare ufficiali probabilmente. 

Manca il gioco e i fischi rimbombano

E poi manca il gioco, quello che non c’era secondo tanti con Palladino (che però vinceva), quello che non c’è oggi con Pioli, in questi due punti in quattro partite che non possono non preoccupare. I fischi del Franchi rimbomberanno per molti giorni. 

Situazione impensabile

Adesso direttore generale e il direttore sportivo devono intervenire subito, perché la strada rischia di diventare davvero scivolosa. E poi toccherà a Commisso dire qualcosa: sono tutti sotto processo ed era impensabile al termine del mercato trovarsi già in una situazione del genere alle porte di ottobre.

Kean e Piccoli 

Buio pesto in una domenica dove la Fiorentina era riuscita ad andare in vantaggio nell’unica occasione da rete. Perché là davanti Piccoli e Kean stanno davvero facendo fatica a giocare insieme. Il loro feeling sembra ancora lontano, ma gli investimenti sono stati tanti, in questo senso. Due calciatori strapagati che dovranno presto trovare reti e intesa. 

Il secondo tempo della Fiorentina è stato sconcertante anche dal punto di vista fisico. Il 4-4-2 iniziale aveva lanciato buoni segnali, la squadra era stata ordinata e intensa dal punto di vista del pressing. Poi è arrivato un calo evidente e preoccupante, con tanti giocatori sulle gambe (come Pongracic in occasione dell’ 1-2), con il gioco lasciato completamente agli avversari e una resa che sembrava evidente.  

Serve il Pioli del Milan, serve una scossa, serve subito cambiare scelte e atteggiamento. Il Como sapeva cosa fare, anche nei momenti di difficoltà, la Fiorentina no. E la zona Champions, quella che qualcuno aveva nominato, è già lontana sette punti in sole quattro partite.  


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