Nemmeno il tempo di tornare ad esultare per una vittoria che la sosta per le nazionali strozza l’urlo in gola. Meglio così. Una Fiorentina (quasi) allo sbaraglio aveva bisogno di riposare e di rimettere a posto le idee. A cominciare dal suo allenatore che ultimamente era apparso in difficoltà. Il cambio di centravanti, o meglio, giocare senza centravanti, contro il Verona ha riportato i tre punti. Anche grazie al rientro del più forte della rosa.

A proposito di gente forte, Vincenzo Italiano cerca in questa pausa di ritrovare il suo gioco. Non quello del possesso palla sterile, ossessivo e orizzontale. Ma quelle combinazioni, anche di prima, che si sono viste sul gol del raddoppio contro gli scaligeri. Il tecnico viola, però, dovrà pazientare. Tutto come prima non tornerà e non potrà tornare, ma il tempo per risistemare le cose c’è. La classifica -nemmeno quella della Conference- non è affatto compromessa. Forse per il cambio di modulo è ancora presto, difficilmente verrà abbandonato il 4-3-3: qualche modifica però ci potrebbe essere e già Kouamè ce ne ha dato la prova.

Il tecnico tanto criticato dopo la brutta sconfitta della Turchia si sarà sentito sollevato nel vedere che, almeno contro avversari più modesti, le sue idee di gioco hanno ancora qualcosa da dire. Questi giorni di fermo gli serviranno tanto per capire cosa buttare del primo mese ufficiale di stagione e quali tasti toccare con chi è rimasto, cioè la maggior parte dei giocatori.

Al rientro è atteso subito il confronto con la prima della classe, quella squadra che avrà il dente avvelenato per avergli soffiato l’Europa all’ultima giornata. Bene, la Fiorentina contro le grandi dà sempre il meglio di sé e anche il suo allenatore sembra il tipo che quando il gioco si fa duro, inizia veramente a metterci l’anima. Adesso qualche recupero dagli infortuni e anche del (poco) buono che si è visto in questo primo mese. Le basi ci sono -una rosa completa un po’ meno- basta solo avere pazienza e dare fiducia all’uomo che ci ha riportato in Europa.


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