Due settimane per riflettere ma per farlo bene: Pioli continua a mischiare le carte ma il suo centrocampo è insostenibile. Un reparto senza salto di qualità ma vietato sprecare Sohm e Fagioli

La fine del mercato e la prima sosta porteranno un po' di sereno e, ci auspichiamo, anche un po' di lucidità al Viola Park e nell'ufficio di Stefano Pioli. L'uscita di ieri all'Olimpico di Torino, la quarta stagionale, ha presentato il terzo centrocampo diverso, in questo caso con un deciso (e inopportuno) schieramento a due. L'esclusione di Fagioli e la puntata forte sulla doppia punta, con Gudmundsson alle spalle, non ha pagato, tantomeno il duo Mandragora-Sohm in cui la qualità non è pervenuta.
Sohm fatica da mediano, ma non è un regista
L'ex Parma in particolare è un incursore, non a caso emerso in un'unica situazione dove ha macinato metri e lanciato Piccoli verso la porta. Non è regista e da mediano bloccato fa fatica: era difficile attendersi la regia, la fluidità o l'ingegno di Pizarro. Problema è che poi, con un Mandragora rientrato nei suoi classici ranghi, il pallone lassù dalle parti di Kean e Piccoli non ce lo portava nessuno.
Un centrocampo a cui è mancato un po' di tutto
Ieri a Torino è mancato un po' tutto nel reparto: possesso, velocità ma soprattutto qualità e la Fiorentina di oggi non ha ancora un copione preciso da seguire. Lo schieramento a due manda fuori ruolo e fuori giri di fatto sia Sohm che Fagioli, in quello che già di per sé è un reparto in cui non si è fatto il salto di qualità. Figuriamoci non sfruttandone le caratteristiche. Si rifletta bene in queste due settimane.