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Albert Gudmundsson
Gudmundsson. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Punto e a capo. Sarà dunque Paolo Vanoli il nuovo allenatore della Fiorentina. Un grande in bocca al lupo a lui e a tutto il suo staff e un grande augurio di buon lavoro. Anche perché, di lavoro con questa squadra sembra essercene davvero tanto. Finiti i convenevoli, veniamo al sodo. 

Quanta strada c'è da fare

Il lavoro, appunto. Al termine della partita contro il Mainz, la prima senza Pioli alla guida della squadra, sia Galloppa (tecnico ad interim) che Goretti (nuovo ds) hanno parlato molto di quanto questa squadra debba allenarsi, sia sull'aspetto fisico che su quello mentale. Una stoccata a Pioli? Ognuno la legge come vuole, in ogni caso è la pura e semplice verità. Del resto l'ultimo posto in Serie A e la prima sconfitta arrivata in Conference danno solo segnali terrificanti dalla squadra. 

Nuovo tecnico, nuova vita. Per alcuni è l'ultima possibilità

Con Pioli tanti dei giocatori viola hanno reso ben al di sotto delle proprie aspettative. Anzi, togliendo il “tanti” si può tranquillamente mettere un generale “tutti”. Poche buone indicazioni, poche note positive, pochissimo gioco… Poi, insomma, il resto è storia. Purtroppo. Nuovo tecnico, nuova vita. O almeno lo si spera. E per qualcuno il cambio di marcia è obbligato. Steccare anche con Vanoli sarebbe come mettere una croce rossa sull'avventura a Firenze di alcuni. 

Sotto la lente d'ingrandimento

Tra tutti spicca Albert Gudmundsson, che sia con Palladino che con Pioli non è mai riuscito a esprimersi ai livelli di quando indossava la maglia del Genoa. Di lui si è parlato tanto: ambientamento, libertà in campo, pressione, il sentirsi al centro del progetto, il rapporto con l'allenatore. Tante scuse travestite da attenuanti, per dire sostanzialmente che l'islandese non è nemmeno lontanamente quello che ci si aspettava. E poi c'è Nicolò Fagioli. Il tema delle scommesse, una fragilità mentale purtroppo nota e un rendimento in campo costantemente insufficiente. Anche lui triste costante tra Palladino (ultima parte della scorsa stagione) e Pioli. E ancora Fabiano Parisi, Marin Pongracic, Amir Richardson… Per tanti serve svoltare. Con Vanoli c'è un'altra possibilità, forse l'ultima.

 

 


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