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Kean Raduno

L'attaccante della Fiorentina Moise Kean, nella sua intervista a GQ Italia, parla anche del suo rapporto con la Nazionale Italiana: “Io ho avuto e ho un rapporto molto intenso con la Nazionale. Per me scendere in campo con la maglia azzurra è una cosa unica, un sogno che avevo da piccolo e che si realizza ogni volta. Stiamo per iniziare la stagione che porta alla Coppa del Mondo, e nella mia testa ci sono sempre le immagini e le emozioni che ho vissuto nel 2006: avevo sei anni, mi ritrovavo nella piazzetta del mio quartiere insieme a tutti gli amici, avevo il ghiacciolo in bocca e guardavo le partite dei Mondiali. Ero lì, speravo che l’Italia vincesse e adesso ci sono io a giocare con la Nazionale. Ecco, questa è una sensazione indescrivibile”.

“Sono tutt'altro che perfetto, ma sono raro”

Sul suo carattere: “Mi definisco tutt’altro che perfetto, mi sento ancora un ragazzo-uomo che commette moltissimi errori, proprio come tutti, e che deve continuare a imparare. Ma sono raro, mi sento raro. Sia come attaccante che come persona. Ritorno in Serie A? Sono tornato a casa dopo le mie esperienze all’estero, in Inghilterra e in Francia, e devo dire che ho avvertito un netto miglioramento. La Serie A si sta aprendo a livello tattico ma soprattutto a livello mentale: il campionato è diventato molto più competitivo, ci sono moltissimi giovani che hanno tanta voglia di far bene. È bello giocare in un contesto del genere, è bello intercettare e vivere una crescita di questo tipo”.

“La Fiorentina c'è sempre stata, non voglio deludere nessuno”

Sul suo sfogo: “La musica è l’arte attraverso cui esprimo la mia gioventù, è il mio sfogo. Con i pezzi che scrivo voglio lanciare un messaggio, anche perché credo che una carriera calcistica alla fine non ti impedisce di fare quello per cui ti senti davvero portato: se sei veramente libero e vuoi fare musica, puoi farlo anche se sei un giocatore professionista. Futuro a breve termine? Per quanto riguarda il mio rapporto con la Fiorentina, quello che mi sento di dire è che il club c’è sempre stato, per me. Non era scontato, quindi il mio obiettivo è quello di non deludere nessuno. Per il resto faccio fatica a proiettarmi in avanti: l’unica cosa che so, di cui sono sicuro, è che avrò i dread lunghissimi. Almeno fino alla schiena”.


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