Commisso manda in Italia il suo braccio destro. A Firenze si vuole però un uomo di calcio, ma la proprietà non ci sente

La situazione è ingarbugliata, in campo così come nella società viola. I ruoli si sovrappongono, i nervi sono tesi e la catena di comando si allenta. Commisso è costretto a seguire tutto dagli Stati Uniti per impegni di lavoro e problemi di salute.
Ferrari e Pradè in difficoltà
Ferrari, il direttore generale, ha cercato di tenere a bada la situazione, ma la contestazione e la passione hanno preso il sopravvento in una discussione accesa con i tifosi al Franchi. Poi le scuse e il passo indietro. Pradè, contestato duramente, è già alla seconda volta che pensa alle dimissioni: prima in estate, poi pochi giorni fa con le dichiarazioni post Milan.
Il CEO è a Firenze, ma cresce la richiesta di un uomo di calcio
Per tenere sotto controllo la situazione Commisso ha mandato in Italia Mark Stephan, CEO della Fiorentina e suo uomo di fiducia. A Firenze però cresce la richiesta di un uomo di calcio, una figura che faccia da collante tra allenatore e area tecnica. Niente da fare, per il momento la proprietà viola non ci sente. Ancora.


