In attesa dell’imminente uscita in Italia dell’ultima e attesissima stagione della serie tv cult “Better Call Saul”, c’è un po’ di tempo in casa Fiorentina per qualche riflessione sulla partita di Sofyan Amrabat al Maradona. Impegnato nell’arduo compito di sostituire lo squalificato Lucas Torreira, il centrocampista marocchino si è fatto trovare più che pronto, portando a casa una prestazione di alto livello. In questa stagione, in cui il suo ruolo è diventato stabilmente quello del regista davanti alla difesa nel 4-3-3 di Vincenzo Italiano, le partite dell’ex Verona non hanno sempre convinto. Specialmente nella prima parte del campionato e, per fare un esempio, nella nefasta trasferta di Venezia.

Dopo il ritorno dalla Coppa d’Africa, però, sembra cresciuta la fiducia di Amrabat nel ricoprire un posto in mezzo al campo che non era abituato a fare con Juric. La partita della sua personale svolta è stata senza dubbio quella contro lo Spezia. In quella occasione -è difficile scordarselo - dopo aver commesso un errore di presunzione, che era costato il pareggio degli avversari, rimediò con il gol vittoria: allo scadere con un bel rasoterra a fil di palo. Da quel momento, il n°34 viola sembra aver capito qual è il proprio ruolo all’interno della squadra. Aiutare nei momenti di difficoltà, magari a conservare il vantaggio negli ultimi minuti di gara, e soprattutto farsi trovare sempre pronto. Il posto di Torreira non si discute: è l’anima e -probabilmente- il giocatore cruciale della Fiorentina. Ma quando è indisponibile, per vari motivi, è fondamentale che la sua riserva sia lì, sempre sul pezzo. Come a voler dire: “Tranquilli ragazzi: se manca Lucas, chiamate Sofyan”.

A Napoli, la partita del marocchino è stata convincente e all’altezza dell’assenza del regista titolare. Dopo un avvio un po’ tirato, è uscito con sicurezza, gestendo i palloni che gli capitavano con autorità e anche mostrando una certa visione di gioco. Certo, non avrà la leadership del piccoletto di Fray Bentos, ma può compensare con le possenti leve che gli permettono di piantarsi nel terreno di gioco e non farsi spostare. Se poi, ogni tanto, pesca anche qualche pallone interessante per l’esterno, allora la sua presenza in campo è quel plus che può consentire a Torreira di andare a riprendere fiato in panchina. Ovviamente, solo e soltanto quando non ne può più. Quando è stremato, è importante che ci sia un compagno in grado di non far pesare troppo la sua mancanza. “Hai problemi con la regia e non hai il tuo Lucas di fiducia a portata di mano? Better call Sofyan!”.


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