“Una Fiorentina che ha ricordato quella di Pioli, l’impressione è di poter subire gol in ogni momento. Marì su Vlahovic scelta che…”

Il match-analyst Michele Tossani ha analizzato la sfida tra Fiorentina e Juventus sul proprio blog ‘La Gabbia di Orrico’, evidenziando vari aspetti del pareggio del Franchi dell’ultima giornata di campionato.
“La sfida del Franchi doveva essere quella del riscatto per entrambe le squadre. Per la Fiorentina di Paolo Vanoli, alla ricerca della sterzata in una stagione fin qui balorda, per la Juventus, col neo condottiero Luciano Spalletti pronto a lasciare la sua impronta in una formazione alle prese con i diversi problemi ereditati dalla gestione precedente. Ne è uscito un confronto non bello, conclusosi col risultato di parità al termine di una gara che entrambe le formazioni hanno provato a vincere, senza tuttavia avere le forze per farlo”.
Una partita di due tempi
"Non nel senso che una squadra abbia dominato un tempo e l’altra quello successivo, ma per indicare come l’incontro abbia seguito due andamenti distinti tra la prima e la seconda frazione di gioco. I quarantacinque minuti iniziali sono stati infatti alquanto bloccati, con entrambe le squadre impegnate a fare la partita che i due allenatori si erano prefissati di fare: controllo del pallone la Juve, difesa e ripartenza la Fiorentina. Questo contesto tattico era costruito su due sistemi che andavano a intersecarsi perfettamente, dando vita a tutta un serie di duelli individuali.
All’interno di tale struttura si andava delineando la scelta, da parte di entrambi i tecnici, di lasciare la propria difesa a degli uno contro uno che, sia per quanto riguarda Pablo Marí su Dušan Vlahović che per quello che concerne Lloyd Kelly o Teun Koopmeiners su Moise Kean, finiva per avvantaggiare gli attaccanti. Nella ripresa le squadre si allungavano e ciò trasformava la contesa in una battaglia di transizioni, con entrambe le squadre incapaci di bloccare sul nascere il contropiede avversario".
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo
“Venendo alla Fiorentina, la squadra ha ricordato in alcuni aspetti quella di Stefano Pioli. In particolare nel secondo tempo quando, come detto, le due formazioni si sono allungate lasciando troppo campo alle ripartenze avversarie. Con questo atteggiamento la Viola ha dato l’impressione di poter imbastire azioni pericolose (anche se poi, alla riprova dei fatti, la squadra ha creato pochissimo, come si evince dal dato dei NPxG: 0.37 per Sics, 0.58 per soccerment), ma, allo stesso tempo, di poter subire da un momento all’altro. Nel primo tempo almeno Vanoli ha mostrato una mostrato un undici più equilibrato rispetto al passato recente. Il prossimo step, data la posizione di classifica, sarà quello di cercare di mantenere quella stabilità difensiva provando ad essere più pericolosi in avanti, ma senza ritrovarsi in un contesto caotico come quello visto nel secondo tempo”.



