Partiamo da un presupposto ben preciso su cui tutti sicuramente saranno d’accordo: Settanta milioni spesi nello scorso mercato di gennaio non possono portare l’anno un diciassettesimo posto dopo undici giornate e 9 miseri punti dopo altrettante gare disputate. Ma allora dov’è l’inghippo? Cerchiamo di riavvolgere il nastro per tornare agli ultimi giorni del 2019. La Fiorentina naviga (come oggi) nei bassifondi della classifica ed ha appena esonerato Vincenzo Montella, sostituito da Iachini, tecnico a cui viene affidato il compito di risollevare le sorti viola. Ma la Fiorentina (come oggi) ha anche bisogno di un intervento importante sul mercato e Commisso, da 6 mesi in riva all’Arno, muore dalla voglia di investire sulla squadra. Il portafoglio a stelle e strisce si apre a fisarmonica e Pradè e Barone “ringraziano”.

Ma arriviamo “all’inghippo”. Prima della bandiera a scacchi che avrebbe dato via alla sessione di calciomercato invernale di gennaio 2020, Rocco Commisso enunciò il proprio diktat per gli uomini mercato viola: “Ho dato disponibilità di spendere per cominciare a costruire la squadra del prossimo anno, che deve essere molto più forte di quella attuale. E’ questo il motivo per cui non voglio giocatore per sei mesi, ma solo a lungo termine”. Ecco ciò che non torna. Non puoi prendere un tecnico (inizialmente) considerato come traghettatore e con il solo obiettivo di salvare la squadra e programmare con quest’ultimo il futuro.

Perché il futuro si programma con un progetto tecnico ben definito, e quindi anche con un allenatore ben definito. Perché Kouame, Cutrone, Duncan e Amrabat sono calciatori che rendono se inseriti all’interno di un contesto preciso, tanto per fare quattro esempi illustri. Per non parlare degli 8 milioni spesi per Igor, oggetto semi-sconosciuto dalle parti del Franchi. Perché i calciatori a lungo termine andrebbero presi quando la dirigenza è già a conoscenza di chi sarà il tecnico l’anno successivo. E Daniele Pradè conosce il concetto avendo lavorato fianco a fianco con Montella negli anni più felici. E forse, se fossero stati presi calciatori solamente per l’immediato, adesso la Fiorentina, non sarebbe in questa situazione.


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