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Italiano il turnover l’ha fatto in queste quattro partite (unica la Fiorentina in Italia a giocare sei volte in diciassette giorni ad agosto per via dei playoff di Conference League) e lo farà da qui in avanti che l’Europa è stata agganciata: per necessità, certo, ma anche per scelta come filosofia di gioco e di vita (professionale), col sostegno della società ben rappresentato dalle parole del direttore sportivo Pradè - prima a Empoli e poi soprattutto in Olanda - sul valore aggiunto del turnover e sull’esortazione ad andare avanti su quella strada, incurante magari anche di qualche inevitabile dubbio sollevato da un paio di rotazioni per così dire “estreme”.



Ci sarà l’alternanza tra Gollini portiere di campionato e Terracciano portiere (eroe l’altra sera) di Coppe; può darsi che Dodo si riprenda la fascia destra dopo la prima da titolare a Empoli; sicuro che Duncan rilevi Maleh a centrocampo; ci sta con ogni probabilità che Jovic torni ad essere l’attaccante di riferimento e che Gonzalez si aggiunga a Sottil per assisterlo al posto di Ikoné, schierato un po’ a sorpresa in Olanda. Un po’ meno turnover spinto, si diceva, ma se i cambi fossero quelli ipotizzati, sarebbero comunque cinque le novità dal Twente al Napoli: Vincenzo style. A riportarlo è il Corriere dello Sport.

 


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