Esentati dal banco degli imputati fin qui: Pioli e il suo gruppo sono sempre stati sostenuti a spada tratta dai tifosi viola in questi due anni, attesi nel loro processo di crescita, tutelati nelle difficoltà e portati in trionfo specialmente dopo il dramma di Davide Astori. Non ultimo nella serie di episodi, l'allenamento di rifinitura pre Coppa Italia con l'Atalanta, con i cori all'unisono tra la Fiesole esportata in Maratona e i ragazzi di Pioli, in campo. La partita di Cagliari però ha rotto qualcosa, troppo brutta e indecorosa per meritarsi la comprensione dei tifosi: una sensazione spiacevole che aveva fatto capolino già nella partita con la Lazio, dove Terracciano e Muriel avevano tenuto su la baracca. Il gruppo gigliato sembra scarico e il tutto è inaccettabile, a due mesi dalla fine della stagione, con una finale di Coppa Italia ancora in palio. Ecco perché il patto di non belligeranza tra la Curva (e il tifo viola in generale) e la squadra di Pioli sembra essersi rotto: nessuna contestazione sia chiaro ma un atteggiamento ora molto meno comprensivo anche verso il comparto sportivo. Almeno fino al 24 aprile, data del ritorno con l'Atalanta.


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