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Una grande storia d'amore che sarebbe potuta essere ancora più grande se Vittorio Cecchi Gori non avesse avuto tutti quei problemi economici che si ritrovò ad avere ad inizio anni Duemila. Parliamo del rapporto tra Manuel Rui Costa, Firenze e la Fiorentina

“Viveva per il culto di se stesso”

“E' stato un ragazzo che aveva una grande autostima e una grande considerazione di tutto quello che faceva - ha raccontato il suo ex procuratore, Carlo Pallavicino, a Cronache di Spogliatoio - Viveva molto anche per il culto di se stesso e a Firenze si era affermato in tutto e per tutto”. 

“Il referente di un'intera citttà"

E poi: “Soprattutto dopo l'addio di Batistuta, era diventato il referente della città. Sceglieva il colore della maglietta, i ritiri, faceva un po' tutto lui. E fu un anno strepitoso quello con Terim, che poi finì con la vittoria della Coppa Italia”. 

“Non voleva andarsene”

E inoltre: “A quel punto però la Fiorentina stava per fallire e lui si trovò nella situazione che doveva andare via in tutti i modi, anche se, onestamente non avrebbe voluto farlo. Lui non voleva andare via, ma non c'era verso perché la società sarebbe fallita se non fosse stato venduto lui insieme a Toldo. Accettò suo malgrado di andarsene”. 


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