Il giornalista de La Repubblica, Benedetto Ferrara, in un editoriale pubblicato sul proprio giornale, esordisce così analizzando la situazione della Fiorentina: "Quando una squadra non è davvero squadra perdersi è facile e perdere le partite, anche quelle sulla carta non impossibili, diventa una conseguenza. Non esiste un collettivo, l’intensità è un miraggio, il furore agonistico pure e anche le individualità vanno a farsi benedire. Cercare nemici immaginari altrove diventa un giochetto senza senso: i politici sordi, i giornalisti cattivi e tutto quello che la comunicazione in stile trumpiano ci ha mostrato in tempi recenti".

Poi aggiunge: "Bene ricordare che il fatto di aver iniziato la stagione cedendo (più o meno regalando) Chiesa alla Juventus, non è stata una idea geniale...In sintesi: basta battere un po’ i piedi e da qui te ne puoi andare, perché il futuro, al momento, è vago come vaghi, appunto, sono gli obiettivi".

Ferrara conclude così: "L’idea che tutto sia risolvibile acquistando un attaccante a gennaio è una idea superficiale. Se tutti stanno rendendo la metà di ciò che valgono la causa è più profonda. Il problema è che la Fiorentina è diventata una società (da molto tempo) poco ambita. E questo è il nodo più duro da sciogliere. Ma è ripartendo da qui che sarà possibile rialzare la testa. Un giorno. Presto, magari".


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