Emigrato in Canada per giocare la Mls, Federico Bernardeschi ha ripercorso alcune tappe della carriera, parlando a Sport Week, tra cui quella con Sousa a Firenze:

"Gli allenatori più importanti per me? Paulo Sousa e Allegri, il primo mi ha permesso di essere me stesso al primo anno di A: a 20 anni gli chiesi la 10, nello spogliatoio mi presero per pazzo, ma lui apprezzò la mia personalità. Il secondo mi ha fatto diventare un campione. Sono arrivato dalla Fiorentina che ero un talento, Allegri mi ha completato come caratura e spessore. In azzurro Mancini, con cui ho condiviso la gioia più grande".


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