E Vanoli pizzica le delusioni viola...Serve un cambio di mentalità, il tempo degli alibi è finito
La situazione in casa Fiorentina è sempre più tragica. Cinque punti in undici giornate, ultimo posto e, per non farsi mancare niente, una situazione dirigenziale confusionaria. La scossa, si spera, può arrivare dal nuovo allenatore Paolo Vanoli che nella conferenza stampa di presentazione, come sottolinea il Corriere Fiorentino, si è dimostrato determinato e grintoso.
Fagioli deve dimostrare chi è
Proprio in conferenza stampa Vanoli si è soffermato anche su alcuni giocatori che in questo inizio di campionato non hanno fatto vedere il loro talento: “È un giocatore di qualità e può fare la mezzala come il play - ha detto il nuovo tecnico parlando di Fagioli -ma deve dimostrare chi è. Non posso star dietro a guardare se un giocatore è bravo, perché io devo portare risultati”. Il centrocampista ex Juventus insomma è chiamato a cancellare il passato e riscrivere una nuova storia. Zero assist e Zero gol in questo avvio di stagione, numeri che sentenziano le difficoltà della mezzala viola. Fagioli è parso quasi sempre spaesato, in stato confusionale e senza alcuna fiducia in se stesso. Un lontano parente rispetto a quello ammirato nella scorsa stagione. Per ritrovare minuti e continuità serve un Fagioli di tutt’altra natura, anche per pensare di tornare a indossare la maglia della Nazionale, che manca da oltre un anno.
Gud e il cambio di mentalità
Vanoli ha poi voluto pizzicare anche Albert Gudmundsson: “deve lui capire me, non il contrario. E anche velocemente. Come per Fagioli, bisogna cambiare mentalità. Albert è un giocatore su cui crediamo, ma siamo tutti sulla stessa barca e ogni giocatore deve fare una corsa in più per il compagno” ha detto il tecnico viola senza mezzi giri di parole. L'islandese contro il Genoa ha fatto intravede le sue potenzialità, dialogando maggiormente con la punta senza abbassarsi eccessivamente alla ricerca del pallone. La Fiorentina ha così bisogno di un Gudmundsson nuovamente imprevedibile e più decisivo negli ultimi trenta metri. Per entrambi i giocatori il tempo per fare risultati stringe, mentre quello degli alibi e delle attenuanti è già finito.



