Vanoli: "Non c'è niente da festeggiare, dobbiamo entrare nell'ottica di fare tanti punti dal basso. Rischio anche io, ma possiamo uscirne"
L'allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli è intervenuto ai canali ufficiali del club: “Mi sembra doveroso partire coi ringraziamenti al presidente Commisso, che spero di vederlo al più presto di persona, poi anche a Ferrari e a Goretti. Mi hanno dato la possibilità di tornare in un ambiente che ho lasciato da calciatore, una grande soddisfazione. Sono conscio che va fatto tutto molto velocemente, non c'è motivo di festeggiare; bisogna essere diretti e mi sento carico e pronto. Andiamo ad affrontare una partita molto delicata e importante”.
“Non c'è tempo di pensare. Dobbiamo resettare”
“Quando entri in corsa così velocemente, non c'è neanche tempo di pensare. Il pensiero è concentrato sull'impegno, che ripeto, è delicato. Voglio far capire a questi giocatori la posizione in cui siamo: dobbiamo essere bravi a resettare e a diventare quella squadra che serve per far punti quando stai in basso. Questa è la cosa più importante”.
“Bei ricordi a Parma. Ma ora non possiamo pensare al passato”
Ricordi del gol a Parma? “Quando ti riguardi, vedi cosa hai fatto e cosa abbiamo fatto di importante. Vincere a Firenze è qualche cosa di unico, di fantastico. Ho avuto anche la fortuna di essere protagonista, in piccola parte, ma è stata una coppa vinta da un gruppo. Ma oggi la situazione è talmente tanto delicata che non si può stare a guardarsi indietro, inizia un'altra battaglia e siamo in una situazione difficile. Voglio che tutti lo capiscano, in particolare i miei giocatori. Dobbiamo chiuderci in noi stessi e uscirne”.
“Contro il Genoa sarà durissima. L'ho detto ai ragazzi, non si può prendere gol alla fine”
Contro il Genoa? “Partita difficilissima, perché ha fatto una vittoria pesantissima contro una diretta concorrente e adesso ha un morale altissimo. Conosco Daniele, so della sua bravura. Dobbiamo essere consapevoli che sarà una battaglia, non dobbiamo fare gli errori fatti in coppa. In partita ci sono più partite, la gara di ieri ne è l'esempio. Non si doveva prendere gol nel recupero, era un punto importante per poter respirare anche in coppa. L'ho detto ai ragazzi, dobbiamo avere questa mentalità: se non riusciamo a vincere, non dobbiamo perdere. Quest'estate il mercato è stato grande, ora dobbiamo essere bravi noi a fare un passettino. Abbiamo la fortuna di avere dei tifosi che ci sostengono, dobbiamo saper prenderci le critiche e tirare fuori voglia ed entusiasmo”.
“Sono tornato perché c'era una sfida. E a me le sfide piacciono”
Sulla conoscenza di Firenze: “Piazza esigente e il bello di questo è tirare fuori la personalità di giocare anche nei momenti più difficili. Questo è il calcio: se si vuole arrivare in alto, occorre farlo. Sono venuto qua perché c'era una sfida, a me le sfide piacciono. Rischio anche io, ma sono convinto che con il lavoro, partendo dallo spirito, un passettino alla volta ne possiamo uscire”.
