Tanti errori e un abbonamento al cartellino: Pongracic non convince neanche al secondo anno. E se doveva essere il sostituto di Milenkovic…

In queste settimane sportivamente drastiche per la Fiorentina si è parlato molto dell’apporto fin qui quasi inesistenze dei nuovi acquisti, o dei calciatori riscattati. Da Sohm a Gudmundsson passando per Fagioli e Dzeko, i nuovi arrivati e confermati in casa viola non stanno – per usare un eufemismo – lasciando il segno. Non meglio, però, vanno i calciatori arrivati la scorsa estate, e a tal proposito è doverose spendere due parole sull’inizio di stagione di Marin Pongracic.
Perlomeno gioca
Un inizio sicuramente migliore, in relazione alla presenze, rispetto allo scorso campionato dove il croato – dopo l’espulsione di Parma – scomparve per mesi. Con Pioli invece Pongracic è un titolare inamovibile, ma forse più per mancanza d’alternative (la bocciatura di Comuzzo, la mediocrità di Viti) che per merito delle sue prestazioni. L’ex Lecce, infatti, al pari dei suoi compagni di reparto non è apparso mai in grado di fare la differenza. Bellissime quelle uscite palla al piede in cui ogni tanto s’avventura, ma la verità è che l’errore da parte sua è sempre dietro l’angolo.
Abbonamento al cartellino
Il passaggio centrale che a tratti costa alla Fiorentina il gol del pareggio contro il Sigma Olomuc (menomale che c’era De Gea) è stato forse l’apice di una partenza fatta di disattenzioni, errori in marcatura, e soprattutto ammonizioni. Il cartellino giallo è ormai una costante per Pongracic, che tenta spesso di giocare d’anticipo ma, il più delle volte, finisce per arrivare tardi e franare con irruenza sull’avversario di turno. Nulla di tutto ciò, evidentemente, somiglia all’idea di “sostituto di Milenkovic” che ci eravamo fatti e che forse s’era fatta anche la Fiorentina.