Vanoli: "Non ho paura. Mercato? Siamo ultimi, basta pensarci. Lavoriamo partita dopo partita con l'umiltà dei vincenti, non con la presunzione"
Il nuovo allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli si è presentato ufficialmente in conferenza: “Mi sembra doveroso partire con le condoglianze ad Amir (Richardson), abbiamo perso una figura importante e anche uno sportivo importante. Sicuramente è un ragazzo non tanto felice in questo momento, anche in prospettiva futura dobbiamo stargli vicino”.
“Era destino accettare questa sfida. Sarà dura, ma non ho paura”
“Sfida difficile perché so cos'è Firenze. Negli anni questa società ha dimostrato una grande crescita, c'è un presidente che ha voglia. E forse era destino per me, accettare. Queste sfide mi motivano tanto, mi danno molta energia e soprattutto non ho paura. So che sarà una strada lunga e difficile, ma dobbiamo mantenere la lucidità. Ci vogliono tempo, sacrificio e grande lavoro. Ma questo è il bello. Mercato? Questo è il nostro problema. Lasciamo il mercato lontano, pensiamo partita per partita. Meglio non travisare, come la storia della preparazione. Ho detto che dobbiamo mettere benzina perché è normale, in una situazione così, alla sosta, doverne mettere. Non è per paragonarmi a un allenatore che stimo molto. Non pensiamo al mercato, siamo ultimi in classifica. Altrimenti non andiamo avanti”.
“Pensiamo partita dopo partita. Ai ragazzi ho detto ‘Siamo umili, indossiamo tutti l’elmetto'”
Doppia mentalità con la Conference? “Non dobbiamo fare la grande squadra. Dobbiamo solo lavorare partita dopo partita. La coppa avrà un obiettivo diverso, ora l'errore è pensare a cosa possiamo fare. Pensiamo a piccoli passi. Questo è un messaggio troppo importante, non dobbiamo guardare in là. Diamoci, piano piano, piccoli traguardi perché sennò rischiamo di uscire per l'ennesima volta. Ho detto sempre ai giocatori che quello che dico a loro, lo dico qua. E io a loro ho detto ‘Ragazzi, siamo qua sotto. Possiamo anche essere i più bravi al mondo, ma siamo qui’. Adesso dobbiamo tutti mettere l'elmetto e una piccola risposta l'abbiamo data a Genova”.
“Le squadre che vincono hanno umiltà. Il Viola Park sia un mezzo per arrivare a vincere”
“Sono stato in squadre che hanno vinto. E quelle squadre avevano l'umiltà del vincente, non la presunzione del vincente. Perché dopo ho imparato che quelli che vincono dopo vogliono rivincere. Ora dobbiamo lavorare con grande umiltà, ma non deve essere un valore di paura. Questa è l'umiltà dei vincenti. Il vincente è umile, viene qua e ha sempre voglia di migliorarsi. Questo posto mi emoziona, vedere una cosa come il Viola Park è il top, ma deve diventare un mezzo per arrivare a vincere, per dare a tutti qualcosa in più. Adesso è inutile continuare a guardarci indietro, guardiamo avanti ma non troppo”.


