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Dzeko Dodo
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

In uno dei momenti più bui nella storia della Fiorentina, con in vista il possibile, non invidiabile, record del peggior inizio di campionato dalla nascita della società (se dovesse perdere stasera contro l'Inter), voglio cercare un barlume di ottimismo.

Giocatori, allenatori e dirigenti

Si fa fatica a trovarlo, perché al Viola Park non sta funzionando nulla. Giocatori che rendono meno delle attese (e in molti casi del prezzo pagato per l'acquisto e dell'ingaggio); allenatore in confusione mentale che continua ad avere “visioni” di buone prestazioni; direttore sportivo che si auto esonera (ma solo a parole); direttore generale che si indispettisce alla prima contestazione (ignorando competenze e comportamenti di un ruolo a lui sconosciuto); proprietario assente.

Gruppo impaurito ma solidale

La disastrosa classifica è figlia di questo scenario. Tuttavia mi pare che all'interno della squadra non vi siano faide, malumori, ripicche. Tutti i componenti della panchina che si proiettano in campo per festeggiare il quasi gol di Dodo all'ultimo minuto della partita col Bologna, danno almeno l'impressione di un gruppo unito. Impaurito, ma solidale.

Il timone della squadra

La coesione interna di fronte alle avversità è un elemento non sufficiente, ma indispensabile, per evitare il peggio che avanza. Se nessuno avrà la tentazione di abbandonare la nave che rischia di affondare, forse la Fiorentina riuscirà a restare a galla, anche se alla deriva. 

Prima o poi qualcuno dovrà prendere in mano il timone...


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