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Li aveva messi tutti in guardia BeppeIachini alla vigilia: guai a sbagliare l'approccio contro il Genoa. E l'approccio la Fiorentina non l'aveva sbagliato, anzi, la partenza arrembante con un'occasione e la traversa di Milenkovic avevano fatto ben sperare. Almeno fino al 13' quando la sciocchezza tremenda di German Pezzella ha di fatto cambiato tutta l'inerzia della partita: l'argentino si è fatto aggirare ed usare quasi come perno da Favilli, prima di stenderlo a pochi passi da Dragowski. Se errare resta umano, perseverare si conferma diabolico però perché non è stato certo il primo errore clamoroso: contro Lukaku stessa dinamica ma il belga calciò contro il portiere da distanza ravvicinata. A Bologna invece fu Santander a passargli davanti e ad essere steso al limite dell'area al 95': poi sappiamo tutti cosa successe da quella punizione.

Dopo questo episodio la Fiorentina ha perso totalmente il controllo della partita, oltre alla serenità e all'aggressività con cui era partita: sintomo di una condizione mentale in via di miglioramento ma ancora molto traballante. Il fatto che l'elemento turbante la psiche della squadra arrivi da un errore clamoroso del capitano è un peccato ma costringe anche a fare delle riflessioni su una sua condizione di forma deficitaria che va avanti ormai da diverso tempo, in assenza di alternative pari livello che possano farlo rifiatare in caso di necessità.


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