In tutte le sue versioni, anche quelle più europee e vincenti, la Fiorentina dell’ultimo decennio è sempre stata accompagnata da un vuoto da riempire, da un ruolo non all’altezza del resto della squadra: il terzino destro. Da Tomovic a Bruno Gaspar, da Laurini al mai visto Gilberto. Esclusi qualche sprazzo di Lirola e la positiva stagione in Erasmus di Odriozola, la recente tradizione viola non può vantare dei top di reparto, anzi. Ma la stagione 22/23 (da questo punto di vista) è cominciata nel migliore dei modi, sin dal calciomercato, perché l’acquisto di Dodô ha fatto rumore.

Spesa complessiva di 18 milioni di €, ragazzo giovane e chiacchierato, in passato obiettivo del Bayern Monaco. L’acquisto del brasiliano ha soddisfatto i più, con la doverosa premessa che sarebbe stato un calciatore da aspettare, visto lo stop dallo scorso febbraio causa guerra in Ucraina, dove giocava con lo Shakhtar. Ed effettivamente la Fiorentina si è armata di pazienza, lo ha atteso e protetto, anche nei suoi periodi meno brillanti.

Un 2022 a fasi alterne e non del tutto convincente ha lasciato tuttavia presagire che si trattasse di un giocatore con ottime qualità, anche se espresse in parte. L’inizio del nuovo anno è disastroso e culmina con l’incomprensibile espulsione a Roma, per doppio giallo rimediato in venti minuti. È lì che comincia il suo percorso di ripresa, in uno dei momenti più bui della stagione della Fiorentina. La crescita di Dodô passa in sordina per un mese, poi arrivano i risultati: il cross decisivo per Cabral contro l’Empoli, l’ottima prestazione al Bentegodi nello 0-3 al Verona, l’assist per Jovic nel bellissimo successo contro il Milan. Da lì il classe ‘98 non si è più fermato.

Marzo è un mese d’oro per tutta la Fiorentina, come un’enorme boccata d’ossigeno per salvare il campionato e per ridare un senso al finale di stagione; il calendario di aprile fa capire che la Viola ce l’ha fatta. In questo periodo estremamente positivo e condito da sole vittorie, Dodô è per distacco il calciatore cresciuto maggiormente in casa viola. Per fortuna non ci sono più tracce di quel terzino disorientato, con il terrore di attaccare la profondità e di arrivare sul fondo; il brasiliano ha trovato il coraggio di spingere sulla fascia e di raggiungere spesso il limite dell’area di rigore. La crescita è totale e il suo attuale rendimento, finalmente, rispecchia la cifra spesa per lui. In attesa di un aprile di fuoco, la Fiorentina ha bisogno di affidarsi alla sua certezza sulla fascia destra, che ha risposto presente. Ora più che mai.

Uno scotto iniziale da pagare e una realtà che era assolutamente impensabile. I meriti di un allenatore che non ha mai mollato...anche quando sarebbe stato facile farlo
Quattro vittorie consecutive in campionato, ma le affermazioni di fila diventano sette contando anche la Conference Leag...

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