Un ritratto approfondito di Roberto Baggio e del suo rapporto con la Fiorentina. E' quello che fa oggi il giornalista Vittorio Feltri in un articolo pubblicato da Tuttosport: "Vince il Guerin d'oro come miglior calciatore della Serie C, ma in A lo hanno ha già visto tutti. La Fiorentina è la prima a metterci la mano sopra, per 2 miliardi 800 milioni, che nel 1985 eran soldi. All'ultima di campionato, contro il Rimini, scivola male si rompe il crociato anteriore, la capsula il menisco e il collaterale. Per uno normale sarebbe carriera finita. Invece la Fiorentina, che pure non ha firmato ancora nulla, lo manda in Francia ad operarsi e se lo tiene un anno in riabilitazione, senza giocare. E lo aspetta ugualmente allorché, appena tornato in campo, si rompe di nuovo. Altri tempi. Comincia così la storia d'amore, che lo porterà in Nazionale e ad essere una stella di prima grandezza, fino alla rapina, nel 1990 da parte della Juventus, come se a Firenze i bianconeri non fossero già abbastanza odiati. Baggio cerca di resistere, poi cede e per anni passerà da traditore, però la realtà è che la trattativa si era già chiusa sopra la sua testa precedentemente. Per spiegare il carattere di Baggio, che mischia una segreta vanità a una sincerità che lo ha portato a litigare Praticamente con tutti i suoi allenatori, basta una manciata di secondi di Fiorentina Juventus del 6 aprile 1991. Roby si guadagna un rigore in un mare di fischi. Sembra andare sul dischetto poi fa No con la testa, contro i viola non lo tiro, e lascia il posto a De Agostini. Il tecnico di quell'anno, Gigi Maifredi poco dopo lo manda negli spogliatoi. Mentre a testa bassa e gli fa per uscire, lanciato dagli spalti gli cade davanti una sciarpa viola. Baggio la raccoglie se la tiene in mano senza metterla al collo senza alzare la testa, fino a scomparire nel tunnel, e i fischi del Franchi si placano in un mormorio e qualche applauso".


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