Gigi Nicassio, primo allenatore di Gaetano Castrovilli ai tempi delle giovanili del Bari, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Mi ricordo benissimo del suo primo giorno: arrivò al provino con la maglia del Barcellona, dopo due azioni dissi al mio collega: 'Questo è un giocatore'. Si vedeva dal tocco di palla, delizioso. Io glielo ripetevo ogni giorno, questo sacrificio verrà ripagato (Castrovilli abitava a 170 km da Bari, ndr), impegnati e vedrai. Ne parlavo tanto anche con lo zio. Rinnovo con la Fiorentina? Sono felicissimo, questo traguardo è importante per lui ed è un messaggio anche per i tanti ragazzi che sognano di diventare calciatori. Che rapporto avevo con lui? È un ragazzo d'oro, con lui mi divertivo tantissimo. A fine allenamento facevamo a gara di traverse, chi ne prendeva di più vinceva. Vincevo sempre io (ride, ndr). Che indicazioni gli davo in campo? Erano molto semplici. Quando era nella nostra metà campo doveva appoggiare e proporsi, quando era nella nostra aveva libertà di inventare. Lo schieravo sempre dalla trequarti in su, mi affidavo alla sua fantasia. Il fatto che Montella lo utilizzi anche da mezzala non fa che bene alla sua crescita. Deve migliorare ancora nella continuità, ma più palloni tocca meglio è. Sta crescendo tanto, anche fisicamente, e poi è un ragazzo che sente poco la pressione: giocare davanti a 100 persone o a 50mila per lui non fa differenza. Se lo sento ancora? Si, spesso. L'estate scorsa è venuto a trovarmi alla mia scuola calcio, mi ha dato la sua maglia della Cremonese. Ora aspetto quella della Fiorentina. Nazionale? È presto, ma Mancini sta facendo un ottimo lavoro con i giovani e un giorno potrebbe anche arrivare il suo turno".

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