Qualche approfondimento anche sulla realtà dello spogliatoio viola per Riccardo Saponara, che ha parlato a Rtv38:

"Quando ero più giovane avevo un carattere molto particolare, che ho ancora, ma sono cambiato: era difficile entrare dentro di me e correggere i miei difetti. Sono consapevole, dopo il mio percorso, che a un ragazzo serve chi dà una pacca sulla spalla o si arrabbia anche. Mi sforzo di farlo un po' con tutti. A volte persino con Rosati (ride ndr) che accetta meno i miei consigli".

L'addio di Vlahovic da tirata d'orecchie?
"Non c'è stata occasione di parlarci prima che andasse via ma non ci sarebbe stato bisogno di tirargli le orecchie. Mi dispiace che sia andato via, è fenomenale e gli voglio un gran bene. Ha cambiato il volto della nostra squadra e con la sua assenza siamo stati chiamati a un miglioramento generale".

La somiglianza con Amrabat?
"Sono più bello io (ride ndr) ridiamo anche noi su questa cosa, è un bravo ragazzo".

Il mio rapporto con la città?
"Ho piantato radici, tra amicizie e una casa che mi vanto di avere qui. Per me Firenze è diventata una seconda casa, non ho timore nel dirlo e finalmente mi sto togliendo la soddisfazione di poter contribuire alla causa, cosa che mi è rimasta sul gozzo negli ultimi anni. Sono arrivato con aspettative, ho faticato e quest'anno non mi aspettavo questa opportunità che è per me motivo di grande orgoglio. Provo affetto per questi colori".


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