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Quello che sta attraversando la Fiorentina è un periodo piuttosto difficile, non quanto per i risultati ma per le prestazioni offerte. Nelle ultime tre partite sono arrivati due pareggi e una sconfitta, ma quello che più preoccupa è l’identità della squadra: il gioco latita e spesso lo ‘schema’ dei viola è “palla a Chiesa e speriamo”. Una percentuale di colpa va data anche a Pioli, che non si è mai discostato dal 4-3-3 provato fin dal ritiro di Moena: pesa tantissimo la partenza di Badelj, un giocatore che per caratteristiche non è stato sostituito da Corvino. Ma allora perché focalizzarsi su un modulo senza avere gli elementi giusti per farlo? La manovra latita e chi doveva far compiere il salto di qualità alla Fiorentina, sta deludendo: Pjaca e Geron sono l’ombra di loro stessi, Simeone è troppo spesso isolato e Pioli non ha alternative all’argentino. C’è ancora molto da fare per il tecnico viola, chiamato ad un repentino cambio di marcia proprio come gran parte dei giocatori presenti nella rosa gigliata.

 


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