Amoruso: "La Fiorentina dà poche speranze per la partita col Milan. Fagioli e Gudmundsson? Basta parole ora servono i fatti"

Questo pomeriggio l'ex difensore della Fiorentina Lorenzo Amoruso, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcuni temi di casa viola alla vigilia della delicata trasferta di San Siro contro il Milan.
“Sono convinto che domani il Pioli sceglie di tornare alla sistemazione tattica di partenza, probabilmente ci sarà qualche cambio a livello di singoli ma poco altro. Se in difesa sceglierà di ripartire così, con Ranieri-Marì-Pongracic, credo che sia il segnale che questi tre gli danno le garanzie richieste, o che almeno ne danno di piu rispetto agli altri. Il fatto che il Milan giochi senza una punta di riferimento non è il massimo per i difensori viola. Leao svaria molto, Loftus-Cheek è uno che si butta dentro, Gimenez si muove spesso: potrebbero creare non pochi problemi. Cosa mi aspetto domani? Sinceramente non mi aspetto gran che, ne in termini di risultato positivo ne in termini di una rinascita dal punto di vista di una possibile e sperata rinascita: spero solo in una prestazione importante. Voglio vedere qualcosa positivo, mi basta una prestazione decente“.
“La Fiorentina vista finora ci da poche speranze per la sfida contro il Milan”
Ha anche però aggiunto: “Non sarei onesto nel dire che non mi aspetto di trovare il risultato, sopratutto dopo un inizio di stagione come questo, ma allo stesso tempo bisogna essere oggettivi. La Fiorentina che tutti noi abbiamo visto fino ad ora non mi da tante speranze, e credo che sia un po il sentimento generale, senza dimenticare poi che davanti ci troveremo una delle squadre piu forti del campionato. Il Milan è una squadra rinata rispetto a quella della scorsa stagione: adesso è cinico, forte, bello concentrato, che ha dimostrato di essere già diventato squadra. Allegri può piacere o non piacere, ma è un allenatore concreto. E nel calcio contano i risultati. Da tifoso ci spero, da opinionista faccio fatica a immaginare una Fiorentina che fa una grande prestazione a Milano“.
“Perchè Fagioli non rende? Probabilmente ancora non si sente libero”
Dopo le parole di Pioli in conferenza stampa ha speso anche due parole per Nicolo Fagioli: “Nel calcio, come nella vita, i nodi alla fine vengono sempre al pettine. In passato non era riuscito a fare il regista alla Juventus con Motta in Panchina, ne con la nazionale all’Europeo con Spalletti ct. Le sue lacune credo siano ormai sotto gli occhi di tutti: credo che ci sia a qualche problema con questo ragazzo, anche perché secondo me quel ruolo sarebbe nelle sue corde. Probabilmente, soprattutto dopo tutto quello che ha passato fuori dal campo, credo che ancora non si senta libero. O cresci in personalità e interpretazione o resterai un giocatore normale, che avrà tradito le tante aspettative. Pioli ha probabilmente voluto avvertire che il giocatore non giocherà in quel ruolo perché non gli dà le giuste garanzie. Penso sia un mettere le mani avanti ma anche uno sprono“.
“Gudmundsson? Basta parole, adesso servono i fatti”
Ha criticato anche un altro giocatore che al momento non sta rendendo, Albert Gudmundsson: “Credo che le parole siano abbastanza, servono i fatti. Come Fagioli, deve iniziare a vestire davvero la maglia della Fiorentina, capendo che è una maglia diversa. Certo, in questo momento rientriamo tra le squadre che lottano per non retrocedono. Va migliorata l’attitudine e rendersi conto delle esigenze della squadra. Se c’è da fare due corse in più, un contrasto, rincorrere l’avversario, le devono fare anche questi giocatori qua. Darebbe fiducia e energia a tutta la squadra. L’attaccante vive per il gol, per il dribbling, per l’assist, è vero. Ma anche un recupero può darti forza e sicurezza, soprattutto in un momento in cui le giocate non stanno venendo“.
“Perchè rischiare Kean se abbiamo Piccoli e Dzeko in panchina?”
Ha poi concluso parlando di Moise Kean, in dubbio fino all ultimo minuto: “Ma davvero quest’anno qualcuno si pone dei dubbi in situazioni del genere? Non è piu come lo scorso anno che dietro di lui non c’era nessuno. Quest’anno la Fiorentina, ed tutti noi, abbiamo 27 milioni di motivi per lasciarlo in panchina o addirittura in tribuna: domani deve giocare Piccoli. Abbiamo pagato 27 milioni per un attaccante e quando Kean è in dubbio lo vogliamo mettere in campo a tutti i costi. Mi sembra una follia. La distorsione non mi era sembrata bruttissima, ma con giocatori a disposizione come Piccoli e Dzeko non ha senso rischiare“.