Che si chiami Batistuta, Antognoni o Prandelli, cospargetevi il capo di cenere e chiamate qualche uomo di calcio che avete maledettamente gettato nel cestino
Fate qualcosa, oppure sarà Serie B al 100%. Fate qualcosa, e ci appelliamo a chi gestisce la Fiorentina, a Commisso o chi per lui, se davvero la salute non lo sta aiutando.
Prendete delle decisioni, cospargetevi il capo di cenere (dai ce la potete fare, ci sono riuscite persone molto più importanti di voi…) e richiamate qualche uomo di calcio che avete maledettamente gettato nel cestino. Perché la supponenza fa brutti scherzi. Che si chiami Antognoni, che si chiami Prandelli, che si chiami Batistuta, qualcuno che almeno abbia un po' di personalità per parlare alla squadra e per non lasciare solo l'allenatore.
Fate qualcosa, mettendo da parte quell'orgoglio che vi ha fatto pensare di essere forti. Forti, appunto. Eccoci qui all'ultimo posto in classifica con la sensazione che sarà una stagione maledetta e che 'festeggeremo' il centenario in Serie B. Fate qualcosa, voi che avete fatto diventare un responsabile della comunicazione amministratore delegato, voi che avete sostituito Pradè con un giovane dirigente che avevate già in casa, nel bel mezzo della catastrofe.
Povero Goretti, povero Ferrari, ci mettiamo nei loro panni, mentre gli altri avevano Sartori e fior fior di dirigenti, noi messi peggio di tutti ci siamo permessi il lusso di non prendere nessuno e di lasciare lo spogliatoio allo sbaraglio completo, senza mezzo dirigente in grado di fare la voce grossa, di consigliare, di ribaltare qualche tavolo. Voi che avete provato a far credere che con il Viola Park sarebbe cambiato tutto, parlando giorno e notte di un centro sportivo che nessuno aveva, come se potesse vincere il campionato da solo. Voi che ci avete portato a Central Park, dicendoci che i soldi non erano un problema e che sapevate fare calcio almeno quanto gli altri. Avete fallito su tutta la linea e oggi questa squadra senza capo né coda, senza anima e senza amor proprio, vi riflette in pieno.
Però c'è stato un patto, tra tifo e squadra: quello di rimanere insieme fino alla fine e di provare l'impresa, molto difficile, di salvarsi. Ma la proprietà, che nel bene e nel male è sempre responsabile (questa volta più che mai), faccia qualcosa di calcio. Si inventi qualche soluzione o almeno qualche tentativo. Le provi tutte, o almeno qualcuna, perché al momento non sta tentando niente, sta soltanto guardando la barca affondare.



