"Solo di biglietti perdiamo 5 milioni l'anno", ma è proprio così? Quello che non torna nelle parole di Ferrari. Tanto fumo per l'1% dei ricavi

Le parole del direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari, sul tema stadio rischiano di pesare come un macigno sulla prosecuzione del progetto di restauro. Se il club viola decidesse di non collaborare più, come fatto trapelare negli ultimi mesi, si creerebbe un altro problema non da poco per la giunta comunale.
Le responsabilità del Comune
Alla società gigliata servono risposte chiare, troppi gli interrogativi ancora irrisolti: quali opere devono essere realizzate nel secondo lotto? Quanti milioni servono e quanti ne ha a disposizione il Comune? Quando si prevede di iniziare e finire la seconda fase degli interventi? Quali vantaggi avrà il club se finanzierà i lavori? A oggi il cronoprogramma che stabilisce la fine della prima fase dei cantieri non è stato illustrato da Palazzo Vecchio, ricorda il Corriere Fiorentino, ed è difficile che entro 6 settimane (Ferrari ha parlato di dicembre come termine ultimo per siglare accordo) possa essere definito in maniera chiara come saranno effettuati i lavori della seconda fase e come potrebbe parteciparvi la Fiorentina.
Conti in tasca alla viola…
Le responsabilità del Comune, soprattutto nella poca chiarezza, sono ben evidenti, ma anche la Fiorentina da questo punto di vista non è immune da colpe scrive il giornale citato. Stando alle parole di Ferrari, il danno economico da biglietteria è stimato intorno ai 5 milioni, cifra che però non coincide con quanto emerge nel bilancio viola della stagione 2024-25, dove si legge che rispetto alla stagione precedente la perdita è di poco inferiore a 3 milioni di euro. La decrescita inoltre, come precisato nel bilancio del club, è dovuto anche al fatto che nel 2024-25 i viola hanno giocato meno partite in Coppa Italia (eliminati agli ottavi) e le gare di Conference League hanno avuto meno appeal. Limitandosi alle sole gare di serie A la predita da biglietteria è pari a 2 milioni e spiccioli. Poi ai minori ricavi vanno però affiancati anche minori costi: il canone di affitto del Franchi, vista la capienza ridotta, è sceso di alcune centinaia di migliaia di euro e sempre rispetto al 2023-24 i costi per i servizi di biglietteria e controllo ingressi, a causa della chiusura di alcuni settori, sono diminuiti di oltre 400 mila euro. Visti i ricavi complessivi della Fiorentina che sfiorano i 200 milioni, i danni da biglietteria sono inferiori all’1%. La somma dei proventi da sponsorizzazioni e pubblicità confrontata con la stagione 2023-24 mostra una flessione di 66 mila euro.
Infine va ricordato che, come sottoscritto dalla Fiorentina nella proroga della concessione per il Franchi, il club avrebbe dovuto lasciare lo stadio da giugno 2024. Non è stato così e i tempi si sono allungati anche per questo.



