“Piccoli” segnali di crescita: il messaggio positivo lanciato da Fazzini e Parisi. Alcuni bene, ma Džeko appesantito e Fagioli dove sei?

La Fiorentina centra la vittoria all’esordio della fase a girone unico di Conference League e lo fa con degli avversari non certo irresistibili, come i cechi del Sigma Olomouc, ma lancia qualche segnale di crescita e di risveglio, specie in alcune individualità. La squadra non è guarita, ma i successi aiutano sempre nel morale. Ora servono 3 punti anche in campionato, ma per riuscirci contro la Roma dopodomani bisognerà giocare sicuramente meglio anche della serata di ieri.
Fiorentina: i migliori della gara di Conference League
Se nelle partite di campionato era stata fin qui quasi un’impresa cercare qualche giocatore sopra la sufficienza, ieri sera almeno di prestazioni decenti ne abbiamo viste diverse. Oltre al solito De Gea, autore comunque di parate da non sottovalutare, bene sono andati gli autori dei due goal, Piccoli e Ndour, il secondo protagonista anche di un assist vincente. E poi i tre centrali difensivi, tutti almeno da sufficienza piena: Ranieri che ha colto anche una traversa, l’efficace Pablo Marì e Pongracic, autore anche di due grosse sciocchezze, ma nel complesso puntuale, preciso e dominatore. Dei subentrati bene hanno figurato sia Parisi (sembrava avesse l’argento vivo addosso) che Fazzini, ancora una volta positivo e che ha dimostrato di avere una tecnica di base davvero invidiabile.
Non è tutto rosa e fiori: Džeko appesantito e Fagioli dove sei?
Da registrare un’altra prestazione anonima e negativa per Nicolò Fagioli. Il centrocampista ex Juventus che con Palladino, seppur solo a sprazzi, aveva comunque fatto vedere lampi di classe cristallina nel ruolo di mezzala, male si sta calando nel sistema di gioco 3-4-2-1 di Stefano Pioli. Da capire se sia una questione di forma fisica o se tatticamente in questo vestito non ci possa proprio stare. Sarebbe però un grosso peccato, rappresentando uno dei patrimoni potenzialmente più interessanti di tutta la rosa della Fiorentina.
Ci si aspetta qualcosa di più anche da Edin Džeko. Inserito tatticamente tra le linee da Mister Pioli, l’attaccante bosniaco si è mosso intelligentemente cercando continue imbucate, ma con scarsi risultati. Da capire anche qui se sia una questione di forma contingente, o se, invece, le 39 candeline comincino a pesare in maniera davvero importante sul rendimento dell’ex Roma ed Inter.