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Moise Kean
Moise Kean

Il malgiorno si è visto dal mattino ieri a Reggio Emilia: il rigore che ha portato in vantaggio la Fiorentina dopo pochi minuti ha messo in mostra subito le imbarazzanti condizioni in cui versa lo spogliatoio viola. Gudmundsson che si è rifiutato di battere il rigore, Mandragora con il pallone tra le mani e Kean a litigare sul dischetto, portato via da Ranieri. Poi la trasformazione, la mancata esultanza dell'attaccante e la prestazione invisibile nei restanti 81 minuti.

Screzi che abbiamo visto solo in superficie, tenuti segreti (com'è giusto che sia) tra le mura del Viola Park ma che affiorano inevitabilmente in campo. Uno stato d'anarchia che non può che trascinare la Fiorentina verso la Serie B. Tra l'altro non c'è neanche tempo per congelare le menti perché giovedì arriva la Dinamo Kiev al Franchi per il quinto turno di Conference: ha davvero senso portare avanti il torneo, si interroga La Nazione, con uno stato comatoso di questo tipo in campionato?


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