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Kean Gudmundsson Fiorentina
Kean e Gudmundsson. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

La vittoria contro l'Udinese, seppur pesantemente condizionata dall'espulsione del portiere avversario che ha indirizzato la partita verso il risultato finale, ha riportato in auge un tema che finora era mancato nella stagione della Fiorentina: affinché le cose vadano per il meglio, i punti cardine devono tornare a essere tali e a guidare i compagni verso la vittoria.

Kean torna a segnare

La prima, bella notizia è che finalmente Kean è tornato a segnare in campionato: non accadeva da ottobre, contro il Bologna su rigore; due settimane prima l'ultimo gol su azione, di pregevole fattezza, contro la Roma. La Fiorentina, così come l'anno scorso anche se per ragioni diverse, dovrà appoggiarsi pesantemente al suo attaccante anche quest'anno: la relazione dovrebbe essere di mutuo interesse, in quanto anche il bomber di Vercelli vorrà massimizzare la sua produzione offensiva in vista dei Mondiali ai quali l'Italia vorrà partecipare. E visto che con la maglia azzurra i gol non gli mancano, adesso è il momento di tornare a segnare con regolarità anche con quella viola.

Finalmente, un numero dieci

Un'altra, importante notizia è quella del ritrovamento di Gudmundsson: come per Kean, l'islandese aveva fatto vedere buone cose in Nazionale senza mai trovare continuità in campionato, cadendo poi in insulse discussioni relative al coraggio di tirare un rigore. La realtà è che Gudmundsson, quando messo in condizione (e nel ruolo giusto) è un lusso per questa Fiorentina, un vero numero dieci capace di tirare fuori il coniglio dal cilindro a comando: il gol contro l'Udinese ne è la riprova. Il nuovo modulo lo esonera da compiti di collegamento tra centrocampo e attacco, alzandone la posizione in campo e lasciandogli più libertà per esprimere il proprio estro calcistico: lui e Kean nella miglior forma, se ritrovano la sintonia perduta, saranno elementi chiave per la risalita viola.

Cambio di fascia

Infine, un'altra notizia che ha smosso l'ambiente viola è stato il passaggio di testimone della fascia di capitano, di cui è stato insignito De Gea. Senza nulla togliere ai precedenti portatori, è onestamente rinfrescante vedere un campione del suo calibro, uno che ha vinto tanto a livello di squadra e individuale, portare la fascia al braccio e rappresentare la Fiorentina. Con lui, i ‘tre moschettieri’ incaricati di risollevare la Fiorentina sono finalmente tornati in auge: aspettiamo solo che Gosens rientri dall'infortunio per chiudere il quadro di leader, dentro e fuori dal campo, che dovranno scendere in prima linea per salvare la squadra.


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