Se c’è una cosa, in questo mare di dubbi chiamato calciomercato, su cui i tifosi della Fiorentina possono stare certi, è che anche la prossima stagione Vincenzo Italiano giocherà col 4-3-3. Il modulo prediletto dall’ex Spezia ha accompagnato anche la sua prima annata in Viola: rarissime volte, per non dire mai, è stata messa in campo una formazione diversa. Solo nel ritorno di Coppa Italia a Torino venne sperimentata una soluzione alternativa dall’inizio, con un Ikonè tra centrocampo e trequarti. Col risultato finale che conosciamo tutti. Anche a gara in corso, difficilmente Italiano ha provato a cambiare modulo, adottando di conseguenza solo cambi ruolo per ruolo. Così Piatek e Cabral non hanno mai giocato assieme, nemmeno quando c’era uno svantaggio da recuperare. Soltanto in un’occasione, è stato provato Gonzalez falso nueve, e anche in quel caso con scarsa resa. Allo stesso modo, la difesa non si è mai -ma proprio mai- schierata a 3 (o a 5).

Insomma, il 4-3-3 è l’unica e sola fede tattica di Vincenzo Italiano. Per questo motivo, le strategie di mercato dovranno ciecamente basarsi sui dettami imposti da quel modo di intendere calcio. A cominciare dal portiere, andrà scelto un profilo capace nella costruzione dal basso, primo tassello dello sviluppo della manovra. Così sulle corsie basse dovranno essere scovati giocatori in grado di creare superiorità numerica, spingendosi oltre la propria metà campo per sovrapporsi agli esterni alti. Odriozola, per fare un nome a caso, è l’ideale a cui aspirare, l’Idea platoniana difficilmente rintracciabile nella realtà dell’autogestione. Poi c’è il capitolo regista: se Torreira non dovesse essere riscattato, l’Amrabat delle ultime uscite parrebbe in grado di ricoprire quel ruolo. In ogni caso, con la partenza dell’uruguagio, servirà un rimpiazzo all’altezza di quello specifico compito tattico: raccordo tra difesa e centrocampo con istruzioni specializzate di creazione dell’azione. Le altre posizioni, al momento, sono coperte, ma non sono da escludere capovolgimenti dell’ultim’ora.

Se la Fiorentina giocherà la prossima Uefa Conference League, tanto deve al modulo preferito da Italiano. Il 4-3-3 ha risvegliato dal torpore tattico una banda di giocatori che fino a qualche mese prima sembrava capace di interpretare solo il 3-5-2. Difesa schiacciata, linea a 5, confusione in mediana e amen lanciati al centravanti. Vincenzo Italiano, invece, non ha avuto paura di stravolgere completamente quel vecchio canovaccio. Addio catenaccio, a mai più risentirsi barricate disperate: “Qui si deve fare un calcio sempre offensivo e propositivo”. Potrebbero essere state queste le prime parole del Mister alla presentazione con la squadra. Il team di mercato allora è avvisato: per migliorare questa rosa, saranno necessari fedeli interpreti del quattro tre tre.


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