L'ex giocatore della Fiorentina, Manuel Rui Costa è intervenuto a maisfutebol.iol.pt parlando del suo amore per la squadra viola: "Nel 2000 arrivarono i primi segnali di problemi, ovvero la partenza di Batistuta per continuare la Serie A. L'anno dopo andammo via io e Toldo, per far durare la Fiorentina un altro anno. Poi la debacle. E' una storia d'amore che non è finita e non finirà mai. Sette anni di qualcosa che ancora non riesco a spiegare a livello sentimentale. Quello che quella città mi ha dato, il modo in cui sono stato ricevuto, è davvero una storia d'amore, da parte di un club che rappresenta una città che è molto appassionata e che mi ha dato tutto".

E poi ha aggiunto: "Alla Fiorentina sono diventato uomo oltre che calciatore"

E ancora: "Sono convinto che se la Fiorentina non fosse caduta in sventura, avrei potuto finire la carriera lì. Nel 2000, quando Bati se ne andò ci fu il primo allarme per problemi finanziari. Il mercato fu diverso ma arrivò Nuno. Per me era uno stimolo. Era la prima volta che in Italia avevo un compagno di squadra portoghese, un ragazzo che stava iniziando una carriera fantastica e con cui ho anche creato una amicizia fantastica. Questa è stata la cosa migliore di quell'anno passato a Firenze, in cui abbiamo vinto la Coppa.

 

 


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