Lo sfogo del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, avvenuto dopo la partita contro la Juventus, ha raccolto consensi in giro per l'Italia. Su TuttoNapoli.net scrive Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università della Campania Luigi Vanvitelli: "Diciamo la verità. Non se ne può più. Ogni amante del calcio non juventino si sente un po’ Commisso. A termini di regolamento non v’è differenza fra il fallo di mano di Cuadrado in Napoli-Juve e quello di Pezzella in Juve-Fiorentina. Eppure i salotti televisivi dei media nazionali sapientemente s’adoperano per ‘normalizzare’ l’inverecondia dei provvedimenti di Pasqua, pochi giorni prima avendo evitato di stigmatizzare la decisione illegittima di Mariani. Il secondo rigore contro la viola, inesistente, mai sarebbe stato decretato ‘per errore’ a parti invertite. Tranne quelli di fede bianconera lo pensano tutti gli appassionati (dunque un numero fra i 3/4 e i 4/5 del Paese).

Poi aggiunge: "Del resto, lo stesso Presidente del Coni Malagò ha dichiarato che, quando ci si esprime con parole come quelle di Commisso, "al netto del torto o della ragione, chi ne perde è l’intero sistema". Appunto. Nessuna preoccupazione per la denuncia del suo evidente cattivo funzionamento e nessuna sensibilità per la evidente, improcrastinabile, necessità di rifondarlo dalle radici".


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