Cinque anni dopo l’ultima volta la Fiorentina torna in Europa, e dà l’impressione, per l’entusiasmo della gente e della squadra, è che questo sia soltanto l’inizio. Come riferisce La Gazzetta dello Sport di oggi la squadra viola si diverte a giocare e anche nella partita dal risultato più importante, non solo per il traguardo da raggiungere ma anche per l’avversario, pur se in vantaggio non alza mai l’orecchio verso la partita di Bergamo e non tenta mai di rosicchiare secondi. Si diverte con il pallone. Questo può sembrare poco, ma è tantissimo considerando certe risicate salvezze del recente passato, ottenute cercando di speculare non sui secondi ma su decine intere di minuti.

L’impresa di Vincenzo Italiano- perché è lui ad averla costruita– si misura nei numeri: la Fiorentina chiude a 62 punti, 22 in più della stagione scorsa. Ricomincerà dalla Conference League, e la Roma ha insegnato che non è una coppa di Serie B. Ma c'è di più: il timbro sul viaggio oltre confine arriva nella partita più sentita, e se possibile stavolta ancora più sentita, perché contro quella Juventus che a gennaio si è portata via Vlahovic. Altro numero: la Signora ha perso 8 punti dalla stagione scorsa, il che, dal lato viola, significa aver accorciato da 38 a 8 la forbice dai bianconeri. Trenta punti. Forse l’allenatore conta qualcosa.


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