Ecco perché Vlahovic avrebbe fatto meglio a restare alla Fiorentina

Il passaggio a gennaio di Vlahović dalla Fiorentina alla Juventus è stato il trasferimento più importante del mercato di gennaio. Erano anni che non si vedeva un giocatore così andarsene a pochi giorni dalla conclusione di una sessione invernale di calciomercato. I veri colpi, di solito, si fanno in estate, quando giunge il momento per i club di programmare la stagione che verrà. L’addio dell’ex attaccante viola, insomma, è stata un’eccezione, che ha avuto ricadute importanti, più sull’umore della tifoseria presente sugli spalti che sul cammino, più che positivo, dei gigliati, il cui merito va a Italiano. Al posto del cannoniere serbo, lo ricordiamo, sono arrivati Krzysztof Piątek e Arthur Cabral, due attaccanti che comunque la porta hanno saputo centrarla, anche se a corrente alternata. Magari non saranno forti come l'ex, e oggi poco rimpianto, numero 9, ma, a ben vedere, Dušan era pur sempre un predestinato. Domanda, che sa di provocazione ma fino a un certo punto: non avrebbe fatto meglio a restare ancora alla Fiorentina? Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com©[/caption]
Giocare in Serie A non è mai semplice
Sì, Vlahović avrebbe fatto meglio a restare alla Fiorentina almeno fino alla fine di questa stagione prima di andare alla Juventus, perché avrebbe avuto l’opportunità di crescere ulteriormente come professionista, così per raggiungere traguardi importanti con i viola e magari vincere la classifica cannonieri (fatto tutt'altro che scontato adesso). Essendo poco più che 22enne, il serbo di occasioni per sfondare ne avrebbe certamente avute nel corso della carriera; magari non con la Juventus, ma quasi certamente in Premier League. Non è un mistero che molte squadre inglesi, tra cui il Manchester City, lo avessero da tempo nel mirino, e probabilmente lo avrebbero ingaggiato ben volentieri anche a distanza di due anni da oggi. Dušan, però, aveva fretta di fare la differenza già a gennaio, e, sebbene chi lo conosce da vicino lo descriva come un attaccante dai modi tranquilli e pacati, forse anche a causa di quel suo taglio di capelli così ordinato che dà di lui un’immagine rassicurante, ha puntato i piedi facendo valere le sue ragioni. Così la Fiorentina lo ha lasciato andare, anche perché 70 milioni più bonus per far quadrare il bilancio e per rinforzare la rosa oggi non si possono proprio rifiutare. Il pallone, si sa, non è più solo sudore e passione, ma numeri e bilanci, meglio se non in rosso.