Dopo la presunta rissa al Viola Park Zaniolo decide di patteggiare: la decisione del giudice

Arrivano novità in medito a quando successo durante la semifinale scudetto tra Fiorentina Primavera e Roma, quando l’ex attaccante viola Nicolo Zaniolo si rese protagonista di un diverbio con alcuni tesserati giallorossi negli spogliatoi. Secondo quanto riportato nel pomeriggio da Gazzetta.it l’attaccante ha raggiunto un accordo con il capo della Procura federale, Giuseppe Chinè, che gli ha riconosciuto un paio di attenuanti. Durante l’interrogatorio ha colto il pentimento di Zaniolo per quello che aveva fatto, seppur rispondendo alle provocazioni di alcuni giovani giallorossi.
Nessuno schiaffo, nessuno pugno: le versioni della Roma non "tornano"
Da lì Chinè ha preteso che il giocatore si scusasse pubblicamente, cosa avvenuta con un lungo messaggio social il 10 giugno. Chinè ha anche appurato, attraverso una serie di audizioni, che i fatti non sono andati esattamente come descritto dalla Roma in più comunicati. Nessuno schiaffo, nessun pugno: Zaniolo avrebbe dato un paio di manate sul collo a uno dei due giocatori. I referti dell’ospedale - dove i due giallorossi Almaviva e Litti sono stati portati dopo l’incontro - non hanno evidenziato lesioni gravi né ferite. Tanto che uno dei due si è poi fatto immortalare 4-5 giorni dopo i fatti mentre giocava a padel.
Per l'ez attaccante della Fiorentina solo un ammenda.
Al giocatore era stato contestato l’articolo quattro del Codice di giustizia sportiva su lealtà e probità, ma anche quello per la condotta violenta, che prevede una sanzione di tre giornate di squalifica più ammenda. Avendo patteggiato prima del riferimento, ha già in partenza il 50% di “sconto” della pena. Il procuratore ha poi premiato la collaborazione totale nel corso delle indagini e il successivo pentimento pubblico (era già accaduto con Mourinho). Da qui si è arrivati alla sanzione pecuniaria di 15.000 euro. Chiaramente se in futuro il giocatore si rendesse ancora protagonista di episodi simili, la sanzione sarà pesante e non si potrà patteggiare perché recidivo.