Il giornalista e direttore di Italia7 Enzo Bucchioni ha analizzato la situazione attuale di casa Fiorentina a Radio Bruno, toccando varie tematiche di campo e non solo.

‘Su alcuni aspetti della squadra viola non si può lavorare più di tanto’ 

"Mi aspettavo di più dalla Fiorentina col Milan, per il clima che c’era allo stadio. La Fiorentina cade sempre nei soliti errori, alcuni clamorosi. Ma sono due anni e mezzo che diciamo questa cosa; alcune volte si vede il grande lavoro della squadra he ha raggiunto certi risultati in queste stagioni. La squadra ha toccato delle vette di calcio che non le appartengono, attorno a delle idee di gioco, andando oltre i propri limiti come si è visto in prestazioni recenti come quella contro la Lazio. Su alcuni limiti più di tanto non si può lavorare, se certi calciatori non crescono, o si cambia modo di giocare o un percorso finisce ed è ciò che si era detto Italiano con la società. Se però poi si gioca diversamente ci sono i contro da considerare”.

‘In campo i calciatori devono capire i momenti della partita’

“Pensate davvero che Italiano non lavori sulla fase difensiva con determinati meccanismi? Poi si va in campo e l’allenatore non c’è, le letture nella gara devono essere compito dei giocatori. In campo occorre capire i momenti delle partite: è colpa di Italiano se i due difensori centrali vanno entrambi a saltare su un rilancio del Milan, senza che nessuno si stacchi? Nel gol di Leao c’era il vuoto. Ranieri è un calciatore che ha reso perchè è più intelligente tatticamente rispetto a Martinez Quarta, che certamente sarà migliore tecnicamente”.

‘La squadra è stata spremuta e ha fatto due finali, ma oltre un certo limite…’

Italiano ha fatto bene e fatto crescere la Fiorentina che è ancora in lizza per due competizioni. L’involuzione di Milenkovic è sotto gli occhi di tutti, forse non è un calciatore adatto a questo tipo di calcio, eppure in un alcune partite ha offerto prove di grande livello. Poi il discorso investe ovviamente anche il rendimento di centrocampisti e attaccanti. Qualche amnesia c’è da ogni parte. Non credo che Italiano lasci perchè la proprietà gli ha detto che non vuole fare la squadra; il problema è che un allenatore di questa tipologia spreme i calciatori ad un punto tale che fisiologicamente oltre un certo limite non si può andare. Italiano tira fuori il massimo, lo scorso anno si sono fatte due finali, ma dopo un po’ il gruppo è meno ricettivo e ad un tratto o ci si sente svuotati o soffocare. Questo significa che un ciclo è finito”.

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