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Nelle ultime ore, FiorentinaNews ha raggiunto, in esclusiva, Sabatino Durante. Il noto intermediario di calciomercato, numero 1 in fatto di calcio sudamericano, ha parlato con noi del momento della Fiorentina tra campo e mercato, a cominciare dalle posizioni di Lucas Beltran e Dodô.

Beltran ha rifiutato prima il Flamengo e poi il CSKA Mosca. Vuole restare in Europa, anche se ad ora, a parte un timido interesse del Parma, in pochi si sono fatti avanti. Come pensa che finirà questa situazione?

Rifiutare un club ricco come il Flamengo è stato un errore. Un club che gioca la Coppa Libertadores, che fa 70mila spettatori ad ogni gara interna, che è la squadra di Rio de Janeiro, con tutto rispetto per Firenze e la Fiorentina, non sarebbe stato un salto all’indietro, anzi... 

Ad un giocatore con quelle caratteristiche potrebbe pensare ora un club del Portogallo o della Spagna, ma temo che si facciano avanti più società di seconda fascia e tutto ciò sarebbe svantaggioso, sia per lui che per la Fiorentina. Non vorrei che gli ultimi giorni dovesse accettare obtorto collo squadre inferiori alla Viola, anche perché con l’arrivo di Piccoli ora nella Fiorentina diventerà la 5’ punta a disposizione di Pioli. Ripeto, è stato un errore grave quello di non essere andato al Flamengo”.

Ritiene che non abbiamo visto il vero Beltran in questi due anni di Fiorentina? Quanto poteva e quanto può dare al calcio italiano?

Beltran è un buon giocatore che, come successo per altri calciatori, non è stato sfruttato per le sue caratteristiche. Lui è assolutamente una seconda punta, che può fare anche la prima punta, come la fanno qualche volta pure Lautaro Martinez e Julian Alvarez, ma solo in determinati contesti. Nell’Argentina può fungere da prima punta, se ha Messi e Di Maria ai lati. Lui viene incontro alla palla, fa entrare dentro il centrocampista o l’esterno d’attacco. Ma non può assolutamente fare la punta centrale, se ha due esterni alti che vanno sul fondo e mettono il pallone al centro, perché non è quel tipo di giocatore. Ripeto, nasce come la classica seconda punta”.

Come le è sembrata la Fiorentina in queste prime due partite della stagione 2025/2026: quali obiettivi devono porsi la società e la squadra?

“La partita di Conference ha un peso relativo, mentre nella prima di Campionato si è visto che ancora la squadra non è entrata a regime. Chi può recriminare è il Cagliari ai punti, ma in quel momento della gara (in vantaggio al 93’) la vittoria la dovevi portare a casa comunque. La squadra deve aumentare in velocità (la manovra è apparsa lenta) e magari vanno migliorati i movimenti offensivi. Sugli esterni è stata bloccata dai sardi ed a Kean sono arrivati pochi palloni giocabili. Si vede che i ragazzi devono ancora apprendere il gioco di Pioli, ed io li metterei in campo con due punte vere. A Dzeko non rinuncerei mai, se sta bene, ma Pioli sa benissimo cosa fare, da allenatore navigato quale è”.

Quando in molti davano Dodô al Barcellona, circa 2-3 mesi fa, lei ci aveva invece detto che non le risultava un’operazione del genere ed i fatti le hanno dato ragione. Pensa che possa riaprirsi la trattativa per il rinnovo di contratto con la Fiorentina?

Dodô non era un obiettivo del Barcellona, che non aveva problemi sugli esterni. Lui è un ottimo giocatore, ma il Barca non aveva quella priorità. Si è trattato di una fake news, a mio parere. Per Dodô la Fiorentina può essere un traguardo importante e rientrare con essa nel giro della Nazionale. In Brasile ha tanta concorrenza in quel ruolo, a cominciare dallo stesso Wesley (convocato dal Brasile, proprio dopo la nostra intervista, ndr). L’esterno della Roma è un giocatore ancora da formare, ma con elettricità ed argento vivo in corpo, che magari deve migliorare in fase difensiva, insomma il classico esterno brasiliano. Tornando a Dodô, non capisco cosa vada a cercare, la Fiorentina è la sua dimensione. Ha grande qualità, ma ha anche qualche limite. Ottimo giocatore di corsa e qualità tecnica, con qualche problematica difensiva”.

Quale talento del Sudamerica vedrebbe bene oggi alla Fiorentina, anche in chiave futura?

Io Alvaro Montoro l’avevo già consigliato alla Fiorentina e ad altre squadre. È andato al Botafogo dal Velez Sarsfield. Ha 18 anni, proprio come Mastantuono che lo ha acquistato il Real Madrid. Noi italiani, purtroppo, su certi calciatori ancora da formare ma che già costano non possiamo andare per problemi di budget. Ma si tratta di giocatori che avrebbero tantissima qualità da dare al calcio italiano”.


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